no, non è uno scherzo, anche se la data lo farebbe pensare. Il fatto che è il primo Aprile mi ricorda che tra ventitre giorni è Pasqua, per cui vi faccio gli auguri, e ve li faccio in sintonia col Papa. Nel suo messaggio per la Quaresima ci ricorda che questa è la strada su cui camminiamo verso la Pasqua, e la Pasqua vuol dire incontro con Cristo: immaginatevi se si può camminare con una faccia da funerale o con un “muso lungo da quaresima”!Proprio per niente, si va verso la ripartenza di un’avventura stupenda: altro che caccia al tesoro!
Ce l’abbiamo già, ricevuto gratis proprio con il Battesimo. Cercatelo ‘sto messaggio; nell’era di internet
non è per niente difficile trovarlo. Leggetelo, meditatelo e… via, in pista!
Buon viaggio!
La strada è aperta, anche se in salita, con tutto quallo che succede a questo mondo. Sembra proprio di risentire le parole di Gesù: “Guerre, terremoti, pestilenze….” E soggiunge: “Ma voi alzate la testa: la salvezza è vicina!” Ci sarebbe da lasciarsi cascare le braccia con quelloo che succede e sembra andare in senso contrario, nel senso della morte… Epuure dipende proprio da noi il far andare tutto questo nel senso della Resurrezione! Se no la fede cosa ce l’abbiamo a fare: Dio mica ce l’ha data per rinchiuderla in cantina!
La vita va avanto, anche con piccoli segni. Qui ci sono due foto prese proprio oggi, primo Aprile. Abbiamo finalmente ripreso i lavori per la nuova missione di Katon. La comunità ci si è messa di buona volontà, noi abbiamo avuto contrattempi di varie specie, ma oggi ce l’abbiamo fatta. E pensare che solo ieri sera siamo tornsati da Bissau dove eravamo andati per una riunione del PIME.
In precedenza abbiamo avuto altri lavori urgenti, tra cui la preparazione della casa in cui vanno a stare, proprio domani, le suore che ormai sono conosciute come “di San Domingo”. Casa adattata, resa sicura da porta “blindata” e porta zanzariera, finestre a zanzariera, arredamento completo e suppellettili varie, tutte uscite in quattrio e quattr’otto dai “conteiners-magazzini” in cui conserviamo i materiali riciclabili che ci procurano gli amici e l’infaticabile EDgardo ci fa pervenire. Poi anch’ io i giorni scorsi… avevo perso qualche colpo, il motore batteva un po’ in testa, ma adesso si è registratro bene e via, andiamo.
E siamo andati, a Katon, con i nostri dell’officina e con l’amico Attilio di Lomagna. In men che non si dica, grazie alle ultime “conquiste della tecnica” di casa nostra, abbiamo messo in piedi le sei colonne centrali della chiesa. Tutto pronto, lunedì le cementiamo. Intanto a Suzana c’è già pronto un mucchio di roba: quasi tutte le capriate e le restanti colonne. Quelli di Katon continueranno a mattere in opera i blocchi in cemento che la comunità ha preparato con lavoro volontario ( più di mille, finalmente!) e a questa maniera arriviamo a buon punto.
Vi terremo informati.
Ma la chiesa non cammina solo con colonne, capriate, gettate, coperture e arredamenti. Staremmo freschi! Va anche con le zampette di piccoli bipedi umani che per vederli bisogna essere in due, tanto sono di statura “spregevole”, ma che… sono un poema!
Sentite questa.
Mercoledì 23 Marzo pomeriggio. Arrivo a Ehlalab in motorino. Non sto molto bene. Aspetto la gente che venga. Mi piazzo in cappella, su una sedia e recito i Vespri. A un certo punto arriva un trottolino trotterellante, entra in cappella là da dietro, fa qualche passo al piccolo trotto poi si blocca, abbozza una genuflessione che vorrebbe essere di un ginocchio solo, ma si trova spiazzato a terra sulle due ginocchia: poca differenza da qualche secondo fa, quando era ancora in piedi. Ma ecco che abbozza pure un segno di croce. Con la coda dell’occhio vedo che si ingarbuglia. Mi volgo un poco verso di lui e attacco un bel segno di croce. Mi vede, segue i miei movimento e riesce ad arrivare in fondo anche lui al secondo tentativo, fatto seguendo i movimenti della mia mano. Mi lancia un’occhiatina di intesa e sfoggia un sorriso birichino… che ti vien voglia di manjgiarlo in un boccone!
Si rialza, riprende a trotterellare verso l’interno della cappella, arriva al posto in cui di solito si inginocchia sua madre. Ci si inginocchia pure lui, poi guarda verso il tabernacolo e rimane li qualche manciata di secondi. Il tempo perché io dica a Gesù:” Lo vedi? Quello è Éri|, lo conosci anche tu: neanche tre anni e mezzo di bambino, ma hai visto che bravo? Cosa vuol dire una famiglia cristiana! Grazie, Gesù. Tienigli una mano sulla testa!”. Sì, proprio!
La testolina si era già alzata, mica tanto su quelle gambette che hanno ripreso a trotterellare per riportare il loro “titolare” fuori della cappella. Ma mica a ‘sta maniera, cosa credete! Arrivato quasi all’uscita, si gira, la genuflessione gli va quasi dritta, si rialza e continua la sua strada, sempre al piccolo trotto… Non prima di avermi lanciato un’altra occhiatina… di trionfo: Hai visto?
Come mi sono riusciti bene i Vespri di quel mercoledì di Quaresima! Grazie, Gesù, ne vale proprio la pena! Non vi pare?
Di nuovo auguri di Buona Pasqua a tutti voi da tutti noi.
Anche da Érin.
Padre Fumagalli (padre Zé) – Suzana, Guinea Bissau, Aprile 2011
grande ed anche eccezionale sito blog. Io in realtà intenzione di ringraziarvi, per
averci fornito una migliore informazione.