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I GESUITI-SANT’IGNAZIO DA LOIOLA

I GESUITI

 SANT’IGNAZIO DA LOIOLA

La Compagnia di Gesù ha oggi oltre 450 anni. Essa è nata quando un gruppo di giovani, che avevano conseguito il baccellierato in filosofia e in teologia alla Sorbona di Parigi,fecero un corso d Esercizi Spirituali sotto la guida di Ignazio di Loyola. Egli era un gentiluomo  basco,  diplomatico  e ufficiale, rimasto ferito  nel 1521   all’assedio  di Pamplona durante le lunghe guerre tra la Francia e gli Asburgo. Troncata la sua carriera militare al servizio del re di   Spagna,   dopo   una   prolungata ricerca sulla strada da seguire, ebbe un’   intuizione   che   si  rivelò   molto feconda: fondare un Ordine religioso libero    dalle    osservanze    di    tipo monastico,        interamente        dedito all’apostolato. Questi giovani,  divenuti “amici del Signore”, avevano fatto voto di recarsi in Terrasanta ad “‘aiutare le anime”. Non essendo riusciti a partire per laTerrasanta a causa della guerra tra veneziani e turchi, avevano deciso di offrirsi al Papa per essere inviati in missione dovunque Egli avesse voluto. La decisione di fondare un nuovo Ordine religioso fu presa il 24 Giugno 1539. Ignazio di Loyola, riconosciuto come il capo del piccolo gruppo, a nome dei suoi amici, presentò al papa Paolo III un breve schema che ne delineava l’istituzione che si voleva fondare. Il 27 Settembre 1540 il Papa la approvò. Nasceva così un nuovo Ordine religioso, con alcune particolarità rispetto a quelli allora esistenti: il suo superiore sarebbe stato eletto non per un certo tempo, ma a vita; i membri della Compagnia non sarebbero stati obbligati alla recita corale dell’Ufficio divino né a pubbliche penitenze; sarebbero stati legati al Papa da uno speciale voto di obbedienza. La Compagnia di Gesù avrebbe avuto come scopo principale quello di “occuparsi del progresso delle anime nella vita e nella dottrina cristiana e della difesa e propagazione della fede” mediante la predicazione della Parola di Dio.Gli Esercizi Spirituali, le opere di carità, l’insegnamento della verità cristiana, l’ascolto delle confessioni.Sant’Ignazio, eletto nel 1541 superiore generale, avvertì subito quanto fossero difficili i compiti che la Compagnia aveva davanti a sé; essi richiedevano persone formate attraverso dure prove, alla preghiera, alla rinuncia a se stessi, alla povertà e all’obbedienza più rigorose; richiedevano inoltre persone di elevata cultura, in campo sia filosofìco – teologico, sia letterario. Per tali motivi stabilì che i giovani gesuiti avessero una formazione spirituale e culturale lunga e rigorosa.La Compagnia di Gesù è sempre stata ed è ancor oggi un Ordine religioso “missionario” che ha visto i Gesuiti impegnati in tutte le parti del mondo, nelle missioni dell’Alaska, nel Canada francese, nel Perù, nel Brasile (si deve a un gesuita la fondazione della città di S. Paolo) , nell’Africa centrale, nell’India, nelle Filippine, in Cina con Matteo Ricci e, soprattutto, nel Giappone: fu in questo Paese – particolarmente caro ai Gesuiti perché il primo missionario era stato nel 1549 S. Francesco Saverio, uno dei primi compagni di Ignazio di Loyola – che nacque e si sviluppò una fiorente cristianità, la quale nel 1593 contava più di 100.000 cristiani; ma fu anche in questo paese che i Gesuiti subirono la più tremenda e prolungata persecuzione della loro storia. L’opera più nota dei Gesuiti nell’America Latina fu la costituzione delle “Riduzioni” (Reducciones), le quali consistevano nel raccogliere gli indigeni, in particolare i guarani (abitanti nelle foreste come nomadi) in villaggi nei quali i Gesuiti insegnavano loro sia le verità della fede cristiana, sia le norme di una vita più civile. Ma l’opera più nota dei gesuiti fu la creazione dei Collegi per l’educazione cristiana dei giovani, in tutte le città piccole e grandi dell’Europa. Nei collegi dei gesuiti si diede grande impulso allo studio del latino e del greco; fu così che lo studio delle lingue classiche caratterizzò l’istruzione scolastica europea.A questa attività bisogna aggiungere l’opera caritativa a favore dei carcerati, degli ammalati, soprattutto nei casi, assai numerosi, di peste; è impressionante il numero dei giovani gesuiti morti nell’assistenza agli appestati: ne è esempio (ma è soltanto uno dei tanti) San Luigi Gonzaga, morto a Roma nel 1591 a 23 anni nell’assistere gli appestati. Tra la Compagnia di ieri e quella di oggi rimane una continuità profonda per quanto riguarda sia la vita spirituale sia le opere.


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