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Buona passeggiata padre Giuseppe

Carissimi, mi si sono “sculturati” i piedi! Tre mesi in Italia con calze e scarpe mi hanno fatto perdere i cal­li sotto i piedi. Per andare da Ejin a Ehlalab, l’unico mezzo di locomo­zione, di questi tempi, è rappresen­tato dai piedi, più precisamente dai piedi nudi. Qualsiasi tipo di calzatu­ra, quando è catturato dal fango di certi pezzi di argine, vi rimane impi­gliato e lo lasci li, se vuoi prosegui­re. Col risultato che, dove il fango dell’argine è secco, ti punge i piedi­ni e tu cammini così bene che chi ti vede non può non ridere di te. Un po’ di pazienza, qualche cam­minata ancora e i piedini si riaccultureranno come si deve. Certo che stamattina, alle sei e mez­zo, la cappella era gremita: la co­munità non aveva la Messa da varie domeniche, da quando il ponticello era stato distrutto dall’acqua. Lasciatemi dire pure un grosso GRAZIE al buon Dio e a tutti voi per come sono trascorsi i giorni (tanti!) passati in Italia. Da parte mia non sono stato in ozio e sono tornato con alcuni lavori fatti, primo fra tutti il Nuovo Testamento in Felupe, in corso di stampa. Da parte vostra ho vi­sto tanta attenzione, tanto affetto e inte­ressamento per me e, soprattutto, per la Missione, per i nostri fratelli di qui. Molti di voi, che sono stati qui alla Mis­sione, mi hanno domandato dell’uno e dell’altro, avete fatto tanti nomi, vi siete interessati di come vanno avanti, mi avete detto di portare i vostri saluti, avete dato anche aiuti concreti. Arrivando qui mi sono sentito chiedere di voi, mi hanno fatto anche qui tanti nomi, mi hanno chie­sto notizie di quelli che sanno che sono malati. La cosa è bellissima e ci stia­mo riflettendo sopra. Aldilà dei rapporti puramente uma­ni, ci sembra di scorgere in questo un grande dono che il Signore ci ha fatto: quello di essere Chiesa, in una comunione ancorata in Lui, ma che si esprime cosi, in sempli­cità, senza tanti fronzoli e compli­cazioni e senza tanti ragionamenti difficili.E’ una fraternità e un interessamen­to reciproco che può essere base e esempio di come dovremmo rap­portarci con tutte le persone che incontriamo, vicine e lontane. Se vogliamo, base e esempio di come, dal basso, si costruisce la pace. Ciao a tutti

 

Padre Giuseppe Fumagalli


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